Morire e i suoi sinonimi

Oggi è la giornata della commemorazione dei defunti. Il sito della Treccani presenta una curiosa analisi sulla parola morire e suoi suoi numerosi equivalenti sinonimici: in sostanza, si preferisce usare al posto di morire altre parole per mascherare, nascondere o anche solo attenuare il singificato che esprime.

Morire cede il passo, in ambito letterario, a decedere, defungere, trapassare. A ragioni genericamente eufemistiche si possono ricondurre parole ed espressioni come andare all'altro mondo, mancare, passare a miglior vita, venire meno, volare in cielo (o in Paradiso). Di ambito d'uso familiare o popolare sono andare agli alberi pizzuti (i cipressi che nella nostra cultura associamo normalmente ai cimiteri).

E ancora: lasciarci (o rimetterci) la pelle, stendere le gambe (o le zampe). Sfumatura chiaramente spregiativa hanno, infine, crepare e schiattare, ma anche tirare le cuoia: le cuoia sono la forma plurale femminile di cuoio, termine usato per indicare la pelle conciata di alcuni animali, ma anche la pelle degli uomini; e secondo alcune interpretazioni, l'espressione potrebbe fare riferimento alla condizione di rigidità che insorge subito dopo la morte.

Uno stesso concetto può esser detto in tanti modi, spesso più poetici, altre volte più pungenti. La sostanza non cambia, la morte come insegnava il grande Totò è comunque sempre una livella.

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