L'Italia dei rifiuti: da Rumenta a Munnizza

Oltre alla crisi politica, questi sono tempi di rifiuti … in senso metaforico ma anche letterale: il problema in Campania sembra essere ancora lontano da una soluzione.

Il termine immondizia ha origini nobili. La derivazione è latina:
mundus che vuol dire pulito, ordinato e - di conseguenza - immundus è ciò che non è pulito. C'è un corrispondente greco che è kosmos da cui deriva poi cosmo nel senso di universo e che esprime il concetto di armonia e ordine.


Ma l'immondizia non è la stessa da Aosta a Palermo: anche in termini linguistici.

Nel nord italia esiste una varietà di opzioni. Alcune hanno in comune la radice iniziale "ru": rusco (bolognese), ruera (milanese), rumenta (genovese), rudo (Lodigiano)

Rumenta pare sia diventato popolare grazie a un celebre rosso pupazzo televisivo dall'inconfondibile parlata ligure. Ma anche il termine rumenta deriverebbe dal latino: si tratta dei trucioli di falegnameria, i resti delle lavorazione destinati ad essere buttati via. Termine, guarda caso, che indicava anche i coriandoli di carnevale. E di rumenta esistono anche testimonianze liriche. Il poeta dialettale genovese Nicolò Bacigalupo (siamo nell'800) scrisse una lunghissima ode alla rumenta.

Rusco, invece, secondo taluni è un acronimo di "rifiuti urbani solidi comunali" ma alcune fonti fanno risalire il termine a "rosch, rusch" che indica il bidone dell'immondizia o in alcuni casi l'immondizia stessa.

Nel Veneto, c'è la "scoasse", che deriverebbe da "scoa" (la scopa).

In Sardegna, l'arga ed esiste anche un complesso dal nome ARgA Pirat Rock.

Nel centro-sud a partire da Roma, si parla ovviamente di mondezza, monnezza, munnizza. C'è una una lapide a Roma di fine 700 dove si legge: "..che non ardischino gettare mondezza alcuna.." in cui si fa divieto di gettare spazzatura per le strade.

Comunque la si definisca non è termine che ispiri grande positività. Tant’è che oggi nel politicamente corretto, la parola spazzino ha lasciato il posto agli operatori ecologici. E c’era un tempo che il netturbino, era considerato uno dei mestieri più bassi nella scala sociale tanto che fino all'Illuminismo, era tra i lavori malfamati insieme al boia, prostitute e attori girovaghi.

Commenti

Anonimo ha detto…
leggere l'intero blog, pretty good
Anonimo ha detto…
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Anonimo ha detto…
Le scoasse sono femmili plurali! :)
Unknown ha detto…
gettare nel Rusco (in Emilia si dice così) deriva dalla pianta Pungitopo o Rusch o Ruscus in latino. Nelle antiche dimore Emiliane si usava gettare i rifiuti organici nel cespuglio suddetto, certo che topi o altri animali selvatici non avrebbero banchettato con essi.