Retronimo

Retronimi sono acqua di rubinetto e acqua naturale, il film muto è una espressione retronima e così il telefono fisso. Di cosa parliamo? Di una parola che nella lingua inglese esiste dal 1980 da quando fu coniata dal giornalista americano Frank Mankiewicz ma resa popolare da William Safire, noto editorialista del New York Times.

In Italia, viene sdoganata dal linguista Tullio De Mauro che la accoglie il 21 dicembre scorso nella sua rubrica sul settimanale Internazionale.

Il retronimo è un neologismo coniato per parole o espressioni che nel corso degli anni hanno mutato il loro originale significato, oppure è divenuto insufficiente per definire qualcosa. In pratica, spiega De Mauro, "al bar o al ristorante, chi vuole acqua ma non la solita bottiglia, è costretto a chiedere acqua di rubinetto". Un tempo era sufficiente chiedere acqua naturale, poi sono arrivate anche le acque in bottiglia non gassate: e, quindi, se oggi chiediamo acqua naturale non aspettatevi sul tavolo l'acqua di rubinetto.

Il telefono fisso è un retronimo da quando esistono i telefoni cellulari, ma possiamo considerare retronimi anche la tv terrestre (per distinguerla dalla tv satellitare) ma anche il desktop computer retronimo con la diffusione dei portatili e dei laptops. Nel campo del cinema, un tempo esistevano solo i film muti. Una volta che i film sonori sono diventati la norma, è diventato necessario specificare se un certo film è muto: ed ecco che film muto è diventato retronimo.

La tv una volta era in bianco e nero e se si usava semplicemente il termine televisione non ci si poteva che riferire alla tv in bianco e nero. Con l'avvento del colore, il termine televisione è ora più comunemente usato per indicare la tv a colori ed ecco che quindi tv in bianco e nero è un retronimo.

Insomma, di retronimi ce ne sono a bizzeffe ed è curioso e molto divertente scoprirli.

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