Estensione del significato del termine, notoriamente applicato al mondo della mafia per indicare un piccolo pezzo (pezzettino, in siciliano pizzinu) con il quale i boss mafiosi fanno pervenire agli affiliati ordini o comunicati in genere.
Pizzino è ormai entrato nel linguaggio corrente e nella politica sono almeno due gli episodi durante i quali è stato evocato.
Recentemente, per definire il biglietto televisivo che il senatore Nicola Latorre (Pd) ha passato a Italo Bocchino (An) nello studio di Omnibus (La7) offrendogli dei consigli su come rispondere alle accuse di Massimo Donadi (Idv).
In un articolo uscito su Il Messaggero (titolo: "Alleanze, strappi, inciuci e raccomandazioni: la politica è sempre appesa al filo del pizzino"), Mario Ajello scrive: "...questa diventa la prova regina della politica (inciuciona?) fatta a colpi di bigliettini (...) C'è chi per drammatizzare li chiama pizzini".
In passato, pizzino è stato usato in occasione della elezione del Presidente del Senato, nell'aprile del 2006. Il candidato più accreditato (e successivamente eletto) era Franco Marini. Ma durante le elezioni, alcune schede portavano la data di nascita di Marini, altre il nome di Francesco invece che di Franco. Clemente Mastella li definì pizzini, a significare un messaggio, un "segnale" come aggiunse Totò Cuffaro.
Pizzino è ormai entrato nel linguaggio corrente e nella politica sono almeno due gli episodi durante i quali è stato evocato.
Recentemente, per definire il biglietto televisivo che il senatore Nicola Latorre (Pd) ha passato a Italo Bocchino (An) nello studio di Omnibus (La7) offrendogli dei consigli su come rispondere alle accuse di Massimo Donadi (Idv).
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