Parola giapponese che vuol dire "onda di porto", confinata fino agli anni Novanta in ambienti linguistici tecnici. Ma nel dicembre 2004 lo tsunami colpisce l'Indonesia e si abbatte anche sulle prime pagine dei giornali. Da allora, tsunami imperversa nel linguaggio comune come metafora di un concetto che nessuna parola prima aveva saputo rappresentare meglio: paura di una catastrofe immane, improvvisa, invincibile. Tsunami immobiliare, economico, giudiziario, finanziario, elettorale ... lo tsunami in Giappone ha tragicamente restituito il termine alla sua sfera originaria.
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