Vongole (complotto alle)

Mancavano solo i gustosi frutti del nostro mare nel già ricco menù dell'Artusi politico. Complice Il Fatto Quotidiano che scrive di un "complotto alle vongole" contro Berlusconi andato a tavola qualche sera fa. Protagoniste le truppe di Pisanu e Scajola che avrebbero rinverdito, scrive Fabrizio d'Esposito, "l'antica consuetudine dei complotti dorotei a tavola, tra una pietanza e l’altra. Una tradizione della Prima Repubblica".

In realtà, la "strategia della forchetta" è tra le virtù della politica italiana che cucina accordi, patti, alleanze e congiure tra portate e commensali. Vertici culinari che i giornali da sempre raccontano a metà tra la recensione gastronomica e la cronaca politica.

Giusto un anno fa si è consumato il "patto della pajata", forse l'unico celebrato alla luce del sole, davanti a Montecitorio, per siglare la pace tra Bossi e Alemanno. Ma la storia ricorda la "pace del branzino" (tra Berlusconi e Fini, nel gennaio 2010), il "patto della sardina" (che segna nel 1994 la caduta del governo Berlusconi) fino al "patto della crostata", forse il più celebre, andato in scena nel 1997 a casa Letta.

Il complotto alle vongole è però diverso perchè di tracce del piatto consumato non ve ne sono nel resoconto de Il Fatto, se non la certezza che semmai avvenisse lo strappo di Scajola e Pisanu, la "fuoriscita dal berlusconismo grazie alle vongole sarebbe un po' troppo, persino per il Cavaliere".

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