Twiplomacy

La diplomazia al tempo di Twitter ha un neologismo che la rappresenta: la e-diplomacy o meglio la twiplomacy, fusione dei termini twitter e diplomacy. Il termine ha dato il nome ad una conferenza tenutasi lo scorso 14 giugno a Torino che ha dibattuto su come le nuove tecnologie, Twitter, Facebook, Youtube, sono state trasformate da diplomatici, ministri e i loro addetti alla comunicazione in un modo per intereagire con il pubblico, a casa e all'estero. 

"La Twiplomacy è una realtà. E i social media sono un'opportunità unica, per la diplomazia, di ricevere, creare e anche diffondere notizie ai cittadini", ha dichiarato il Ministro degli esteri, Giulio Terzi. 

Spiega Alec Ross, consigliere per l'Innovazione di Hillary Clinton: «Oggi non si possono più chiudere le porte ai cittadini, come si faceva in passato, internet ha portato una richiesta di trasparenza con cui bisogna fare i conti, la diplomazia non può più essere uomini in gessato grigio che parlano con altri uomini in gessato grigio intorno a un tavolino di mogano e lontani da occhi indiscreti, oppure un esercizio di ricevimenti nei saloni d’ambasciata».

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