Zlatanare


Zlatan Ibrahimovic si fa ... verbo. Dominatore incontrastato delle aree di rigore, approda nei vocabolari di lingua svedese. Uno dei 40 neologismi del 2012 approvati dallo Sprakradet, l'istituzione che tutela la lingua nel paese scandinavo, è figlio proprio del calciatore ora in forze al Paris Saint-Germain. 

L'etimo è Zlatan, il suo nome; il neologismo è "zlatanera", che in italiano può essere tradotto con "zlatanare". La parola è ormai entrata nell’uso comune e, quindi, è stata trasferita di diritto nella lingua ufficiale. Il suo significato, ovviamente, richiama una delle virtù atletiche del 31enne di Malmoe. Zlatanare vuol dire, infatti, 'dominare' o 'fare qualcosa con forza'. La parola però pare sia essere stata inventata dai media francesi ma ha subito varcato i confini transalpini, tant'è che la più importante agenzia di stampa svedese ha evidenziato come Ibra abbia "zlatanato all'annuale cerimonia di premiazione" in occasione del settimo riconoscimento di miglior calciatore del Paese assegnato al centravanti già di Juve, Inter e Milan.

Zlatanare, dominare, e quindi anche zlatanato, dominato: non c'è da stupirci se cominceranno a farsi largo anche nel linguaggio corrente di casa nostra. D'altra parte, la lingua del calcio ha spesso prodotto neologismi o espressioni mutuate non solo nell'uso comune, ma - ad esempio - in politica. La "discesa in campo" ne è l'immagine più rappresentativa, la "zona Cesarini" una delle più antiche e ormai radicata. Ma la neo-formazione di termini da etimi di nomi o cognomi ha fin qui prodotto esiti sempre piuttosto negativi: tra Cassanate e Balotellate, sono per lo più storie di fesserie e guai. A "zlatanare" l'ingrato compito di invertire la tendenza.

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