Sei proprio un bel troll!

Il mutevole linguaggio politico può registrare un nuovo ingresso, una incursione proveniente direttamente dal mondo digitale. Non rappresenta certo una novità assoluta, ma lo "sdoganamento" operato da un recente post di Beppe Grillo lo ha fatto salire agli onori delle cronache.

Era il 24 marzo quando il leader del Movimento 5 Stelle sottolineava sul suo blog che "da mesi orde di trolls, di fake, di multinik scrivono dai due ai tremila commenti al giorno. Qualcuno evidentemente li paga per spammare".

Il troll che minaccia il "pensiero unico" grillino e condiziona anche i neo-parlamentari del Movimento non è più quindi solo il provocatore digitale, il molestatore del web. Assume nuove sembianze e finisce con lo scendere in campo nell'agone politico.

Strano destino il suo. Nel bestiario mitologico del Nord Europa, ha scritto Violetta Bellocchio sul Corriere della Sera (25 marzo 2013), il troll è una creatura violenta e aggressiva, con un aspetto mostruoso (statura gigantesca, nasi lunghi, bocche enormi) e un difetto fatale, la scarsa intelligenza.

Ma il pubblico italiano ha cominciato realmente a conoscere i trolls grazie a due saghe molto popolari, nella letteratura e poi nel cinema: quella del Signore degli Anelli di Tolkien e quella di Harry Potter di Rowling.

Ma se ci si sposta dalla leggende scandinave all'etimologia, si scopre che il trolling è una tecnica di pesca usata addirittura dagli elicotteristi americani in Vietnam per stanare il nemico. Internet ha resuscitato il termine adottandolo per etichettare i provocatori che imperversano nei siti social molestando con frasi irritanti o non sense gli utenti. Ma non finisce qui. Dal web alla politica il passo è breve in tempi in cui la 'rete' diventa la nuova platea democratica. Ed ecco che allora il troll diventa il sabotatore, assumendo le sembianze di una nuova inedita figura nel linguaggio politico, cioè di colui che è in grado di condizionare il dibattito dall'interno, dare fastidio, attaccare senza essere identificato. Personaggio oscuro e inviso che visti i tempi avrebbe potuto ottenere una denominazione ben più ardita: 'sei proprio un bel troll', in fondo, può quasi apparir un complimento!

Pubblicato anche su: Radio Radio/Blog

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