Le urne,
le sfere bianche contententi i bigliettini con i nomi delle squadre di
calcio, il 'testimonial' chiamato al delicatissimo compito della
estrazione ... quante volte negli anni, in occasione di Champions
League, Europei o Mondiali, abbiamo pensato che più che a un sorteggio,
ci trovassimo di fronte a una parodia ben organizzata.
Accoppiamenti
sospetti, intrighi di palazzo, palline calde o riprese tv artefatte. Ma
quest'anno, il rito della composizione dei gironi per i Mondiali di
calcio che si svolgeranno in Brasile nel 2014, ha superato ogni limite. E
i commentatori sportivi non hanno più avuto alcun dubbio. Altro che
sorteggio, semmai un vero e proprio 'torteggio'.
"Parlare di dubbi, di 'torteggio' invece che di sorteggio pare il minimo", ha scritto Oliviero Beha (Il Fatto Quotidiano, 'Mondiali 2014 il torteggio è servito', 10 dicembre 2013). E ancor prima, addirittura in prima pagina, titolava così la Gazzetta dello Sport: "Torteggio mondiale". Era il 4 dicembre e già si annusava aria di bluff con l'invenzione del Presidente della Fifa Blatter del pre-sorteggio per non penalizzare la Francia.
E così 'torteggio' entra di diritto nel novero di quei neologismi di stampo calcistico cui certamente avremmo fatto a meno. Il 'torteggio' ha poco a che fare con le torte, molto più semmai con il verbo 'intortare' nel cui significato di 'ingannare, imbrogliare', gran parte dei tifosi italiani si sono ritrovati dopo che le urne dei Mondiali 2014 si sono chiuse.
Questo articolo è pubblicato anche sul sito di Radio Radio
Commenti