La parola dello scorso anno più usata nel mondo non è una parola, ma un ideogramma. Per la precisione, un cuoricino. Lo racconta un articolo pubblicato da La Stampa.
E' la conseguenza della diffusione degli «emoticon», le riproduzioni colorate e stilizzate di un’emozione, note a chiunque abbia mai avuto per le mani uno smartphone.
Secondo la ricerca del «Global Monitor Language», fondazione americana che analizza novità e tendenze del linguaggio nel mondo, lo scorso anno si sono scambiati più di 340 milioni di cuoricini, seguiti da simboli che esprimono gioia, noia e amore. Nei primi dieci posti anche la manina che replica il gesto «ok».
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E' la conseguenza della diffusione degli «emoticon», le riproduzioni colorate e stilizzate di un’emozione, note a chiunque abbia mai avuto per le mani uno smartphone.
Secondo la ricerca del «Global Monitor Language», fondazione americana che analizza novità e tendenze del linguaggio nel mondo, lo scorso anno si sono scambiati più di 340 milioni di cuoricini, seguiti da simboli che esprimono gioia, noia e amore. Nei primi dieci posti anche la manina che replica il gesto «ok».
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