Passi
la bastardata, ormai anche nei dizionari, se vogliamo dar maggior peso a
una mascalzonata e passi pure il bastardone che pure ha una citazione
letteraria nell'Orlando Innamorato (Ond'hai tanta superbia bastardóne) e
perfino un presidio alimentare nella tradizione umbra (il Salame
bastardone così chiamato perchè utilizza anche tagli di suino non
eccelsi!).
Ma il verbo 'bastardare' proprio ci mancava. Per questo motivo, linguisti e appassionati di neologismi avranno apprezzato Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso, che nel corso di una recente trasmissione televisiva a Rete Veneta ha così sintetizzato il suo pensiero in tema di immigrazione: «Volete portare gli uomini di colore qui per bastardare la nostra razza, a me non va bene».
Quote, riallocazione, reinsediamento, hotspots ... mentre in Europa si cercano soluzioni, anche lessicali, per gestire il fenomeno delle migrazioni, Muraro è ben chiaro nel sostenere la sua contrarietà ad ogni possibile accoglienza e integrazione. Rivendicando, peraltro, nel dialetto veneto una attestazione ben radicata del termine.
«Ho usato il termine "bastardare" - ha spiegato al Gazzettino - che in veneto è comunissimo e lo si usa per esprimere concetti come "mischiare" o "mescolare"». Concetto razzista? Macchè: «Certo, ho parlato anche di razza. Ma senza alcun riferimento discriminatorio. Ma dobbiamo avere ancora paura delle parole?». Vale la pena rispondere? giudicate voi ...
Ma il verbo 'bastardare' proprio ci mancava. Per questo motivo, linguisti e appassionati di neologismi avranno apprezzato Leonardo Muraro, presidente della provincia di Treviso, che nel corso di una recente trasmissione televisiva a Rete Veneta ha così sintetizzato il suo pensiero in tema di immigrazione: «Volete portare gli uomini di colore qui per bastardare la nostra razza, a me non va bene».
Quote, riallocazione, reinsediamento, hotspots ... mentre in Europa si cercano soluzioni, anche lessicali, per gestire il fenomeno delle migrazioni, Muraro è ben chiaro nel sostenere la sua contrarietà ad ogni possibile accoglienza e integrazione. Rivendicando, peraltro, nel dialetto veneto una attestazione ben radicata del termine.
«Ho usato il termine "bastardare" - ha spiegato al Gazzettino - che in veneto è comunissimo e lo si usa per esprimere concetti come "mischiare" o "mescolare"». Concetto razzista? Macchè: «Certo, ho parlato anche di razza. Ma senza alcun riferimento discriminatorio. Ma dobbiamo avere ancora paura delle parole?». Vale la pena rispondere? giudicate voi ...
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