La più nota è ovviamente omicidio e, per certi versi, è la parola-madre da cui discendono tutte le varie possibili declinazioni coniate nel corso dei tempi. Omicidio, l'uccisione di un uomo o, più estensivamente, di un essere umano, ma troviamo anche uxoricidio (uccisione della moglie), femminicidio (della donna), fratricidio (del fratello), parricidio (di un parente, ma più discussa è l'origine del termine), infanticidio (di un neonato), fino a deicidio (di un dio) ... ma l'elenco è lungo e potrebbe continuare. Un sito ne ha raccolte quasi trenta, parole composte contraddistinte tutte da un elemento comune, quel secondo elemento -cidio (dal latino, -cidium) che significa per l'appunto uccisione.
Chissà se nell'elenco vi entrerà anche un neologismo di queste ore: caldicidio. Si legge infatti sulla Repubblica, edizione di Genova, di qualche giorno fa che "sul sito dei pendolari della tratta Genova-Milano è comparso un riquadro rosso: 'Richiesta bonus caldicidio'. Cliccando, si trova un modulo da compilare per ricevere i rimborsi del biglietto". Il termine ha subito incuriosito e sul web si è scatenata la caccia al caldicidio.
Ovviamente il tema è caldo, anzi bollente, e riguarda viaggiatori di un po' tutta Italia, non solo della Genova-Milano, esasperati perché troppo spesso costretti a viaggiare in vagoni senza aria condizionata, magari anche con finestrini bloccati, a temperature già normalmente difficili da tollerare ma ancor di più in questi giorni funestati dall'"occhio infuocato di Caronte" e dal temibile "Hot Storm".
Legittima e più che condivisibile ogni protesta. Ma sul caldicidio, i linguisti storcono il naso. Perché è vero che caldicidio ricalca il più noto omicidio, ma pone un serio problema semantico. Se omicidio è l'uccisione di un uomo e il matricidio della madre, il caldicidio dovrebbe esserlo del caldo! Letta in tal modo, sembrerebbe quasi che i veri assassini della storia siano i poveri viaggiatori, non più vittime bensì artefici di un delitto.
Il neologismo, insomma, linguisticamente fa acqua e per i suoi coniatori questo sarebbe già un gran traguardo viste le temperature. Ma nulla toglie alla protesta e alle giuste rivendicazioni che dietro il famigerato caldicidio si vanno alimentando.
Chissà se nell'elenco vi entrerà anche un neologismo di queste ore: caldicidio. Si legge infatti sulla Repubblica, edizione di Genova, di qualche giorno fa che "sul sito dei pendolari della tratta Genova-Milano è comparso un riquadro rosso: 'Richiesta bonus caldicidio'. Cliccando, si trova un modulo da compilare per ricevere i rimborsi del biglietto". Il termine ha subito incuriosito e sul web si è scatenata la caccia al caldicidio.
Ovviamente il tema è caldo, anzi bollente, e riguarda viaggiatori di un po' tutta Italia, non solo della Genova-Milano, esasperati perché troppo spesso costretti a viaggiare in vagoni senza aria condizionata, magari anche con finestrini bloccati, a temperature già normalmente difficili da tollerare ma ancor di più in questi giorni funestati dall'"occhio infuocato di Caronte" e dal temibile "Hot Storm".
Legittima e più che condivisibile ogni protesta. Ma sul caldicidio, i linguisti storcono il naso. Perché è vero che caldicidio ricalca il più noto omicidio, ma pone un serio problema semantico. Se omicidio è l'uccisione di un uomo e il matricidio della madre, il caldicidio dovrebbe esserlo del caldo! Letta in tal modo, sembrerebbe quasi che i veri assassini della storia siano i poveri viaggiatori, non più vittime bensì artefici di un delitto.
Il neologismo, insomma, linguisticamente fa acqua e per i suoi coniatori questo sarebbe già un gran traguardo viste le temperature. Ma nulla toglie alla protesta e alle giuste rivendicazioni che dietro il famigerato caldicidio si vanno alimentando.
Commenti
perché questo non è "caldo", è cambiamento climatico
http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2015/04/earth-day-fermiamo-il-matricidio.html
http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2014/11/allarme-onu-sul-clima-ma-dove-vivete.html