"I vizi peggiori della lingua italiana? la banalità, la ossessiva e
passiva ripetizione di modelli che ascoltoamo e in maniera criptica li
imitiamo e li scimmottiamo. Ad esempio, tra i nuovi modelli di cattivo
italiano, il più fastdioso è il burocratese", spiega Valeria Della
Valle, linguista, autrice con Giuseppe Patota di "Senza neanche un
errore" (Sperling & Kupfer)
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