Pochi comizi, tramontati i faccia a faccia, trionfo del monologo e uso prevalente dei social network. E la lingua? "Più povera, ristretta e monolitica - spiega al Salvalingua Michele Cortelazzo, docente di Linguistica italiana all'Università di Padova - gli insulti? ci sono sempre stati in poitica, ma se l'insulto diventa una linea portante evidenzia come il politico cerca di rendersi quanto più simile al suo pubblico".
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