Rimpiattino

Ci sono neologismi che fotografano un fenomeno, altri che hanno l'ardire di anticiparlo, quasi di incoraggiarlo. Viaggiando all'estero, e soprattutto negli Usa e in Inghilterra, quanti di noi hanno avuto modo di conoscere l'espressione "doggy bag". In Italia non solo ai più l'espressione è sconosciuta ma anche assai poco concretamente usata. Chissà se la coniazione del termine "rimpiattino" riuscirà a imporsi non solo come un "neologismo sociale" ma anche come un nuovo modo di porsi di fronte al cibo, considerando l'avanzo non uno scarto ma una ricchezza alimentare e sconfiggendo quel muro fatto di imbarazzo, senso di scomodità o, addirittura, indifferenza che fin qui in molti di noi è prevalso. 

I ristoratori ci credono tanto che a proporre il termine è stato il ristorante Duke's di Roma. E aderendo a una iniziativa della Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi, in oltre mille (ma sono solo i primi che hanno aderito) si aspettano che da oggi in poi il cliente possa chiedere loro «potrei avere un rimpiattino?».

Il riuso degli avanzi alimentari fa peraltro parte della tradizione italiana e lo stesso "rimpiattino" rimanda alla cultura popolare del "rimpiattare", cioè del rielaborare ciò che era avanzato il giorno precedente evitando di sprecare del cibo non solo per ragioni economiche ma anche per rispetto verso chi ha faticato e lavorato per portarlo in tavola.


Altro rispetto al doggy bag anglosassone e, quindi, alla "vaschetta degli avanzi per il cane"? In parte sì, in parte no. Sono diverse le versioni che circolano rispetto all'origine di questa espressione: una di queste, narra che nel 1949 il ristorante Dan Sampler’s Steak Joint di New York fu il primo ad adottare il doggy bag e aveva posto sul sacchetto l’immagine di un cane che incitava i clienti più timidi a portar via il cibo avanzato nel piatto per non sprecarlo. 

Per saperne di più:
- Il cibo che avanza nel piatto al ristorante? Ora si porta a casa con il rimpiattino (Il Sole 24 Ore)
- La doggy bag non è per il cane! (Terminologia etc.)


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