Reciproco avvicinamento delle posizioni e delle scelte politiche di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi.
Il termine è composto dai nomi propri Salvi(ni) e (Berlu)sconi, sul modello di Renzusconi, Veltrusconi, Dalemoni.
"Chi vuole il governo Salvisconi", titola a tutta pagina Il Fatto Quotidiano di domenica 25 novembre 2018.
"Il piano di Silvio (Berlusconi, ndr.) è ambizioso, forse utopistico, ma rientra nelle specialità, soprannaturali, di Arcore - scrive Carlo Tecce - reclutare una cinquantina di senatori e una trentina di deputati, cioè un gruppo eterogeneo e ben ancorato al seggio disposto a fornire un'opzione a Salvini - in caso di crisi - con la formazione di un governo a trazione leghista col centrodestra compatto e una guarnigione, per l'appunto, di 'Responsabili'".
Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, nel suo editoriale del 26 novembre, conferma come "nel dietro le quinte della politica si inizi a parlare con una certa insistenza, se le cose dovessero continuare a peggiorare, di un possibile cambio di governo e di maggioranza, costruendo a tavolino un'alternativa di centrodestra (...) Sta di fatto che la sola ipotesi sta già facendo impazzire i grillini e i loro fan che hanno aperto un fuoco di sbarramento contro il «Salvisconi» (così l'hanno battezzato), riedizione rivista è aggiornata dei vecchi governi di centrodestra".
Massimo Gramellini dedica la sua rubrica "Il caffè" di stamane sul Corriere della Sera proprio al termine Salvisconi, piuttosto per descrivere punti di contatto e di diversità che hanno portato due leader come Silvio Berlusconi e Matteo Salvini a "sedersi sul trono del centrodestra".
Ma del neologismo Salvisconi si trovano tracce in rete anche meno recenti. Ne parla Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano il 28 maggio 2018 e l'hastag #Salvisconi raccoglie tweet anche del 2015.
Il termine è composto dai nomi propri Salvi(ni) e (Berlu)sconi, sul modello di Renzusconi, Veltrusconi, Dalemoni.
"Chi vuole il governo Salvisconi", titola a tutta pagina Il Fatto Quotidiano di domenica 25 novembre 2018.
"Il piano di Silvio (Berlusconi, ndr.) è ambizioso, forse utopistico, ma rientra nelle specialità, soprannaturali, di Arcore - scrive Carlo Tecce - reclutare una cinquantina di senatori e una trentina di deputati, cioè un gruppo eterogeneo e ben ancorato al seggio disposto a fornire un'opzione a Salvini - in caso di crisi - con la formazione di un governo a trazione leghista col centrodestra compatto e una guarnigione, per l'appunto, di 'Responsabili'".
Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, nel suo editoriale del 26 novembre, conferma come "nel dietro le quinte della politica si inizi a parlare con una certa insistenza, se le cose dovessero continuare a peggiorare, di un possibile cambio di governo e di maggioranza, costruendo a tavolino un'alternativa di centrodestra (...) Sta di fatto che la sola ipotesi sta già facendo impazzire i grillini e i loro fan che hanno aperto un fuoco di sbarramento contro il «Salvisconi» (così l'hanno battezzato), riedizione rivista è aggiornata dei vecchi governi di centrodestra".
Massimo Gramellini dedica la sua rubrica "Il caffè" di stamane sul Corriere della Sera proprio al termine Salvisconi, piuttosto per descrivere punti di contatto e di diversità che hanno portato due leader come Silvio Berlusconi e Matteo Salvini a "sedersi sul trono del centrodestra".
Ma del neologismo Salvisconi si trovano tracce in rete anche meno recenti. Ne parla Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano il 28 maggio 2018 e l'hastag #Salvisconi raccoglie tweet anche del 2015.
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