Toxic, parola dell'anno per l'Oxford English Dictionary

Toxic, tossico, è la parola del 2018, secondo l’Oxford English Dictionary. Raccoglie il testimone di "youthquake" (un significativo cambiamento culturale, politico o sociale derivante dalle azioni o dall'influenza dei giovani) e di "post-truth" (la post-verità che, nella formazione dell’opinione pubblica, prevale sui fatti oggetti per effetto del richiamo a emotività e convinzioni personali), le due parole che hanno segnato gli ultimi due anni.

La scelta del termine non è solo l'effetto dell'impennata delle ricerche fatte sul sito del dizionario riguardanti la parola toxic (+45% nell'ultimo anno), ma anche la più ampia diffusione nel dialogo pubblico, come spiega Katherine Connor Martin, che dirige il ramo americano del dizionario, "dal clima avvelenato del dibattito politico all’uso che ne ha fatto il movimento #MeToo parlando di «mascolinità tossica»".

Al significato originario, usato in campo ambientale per la prima volta nel 1664 in un libro sulle foreste, si è via via affiancato un sempre più ampio spettro di utilizzo per connotare ambienti di lavoro, relazioni, vicende economiche. Come non ricordare i "toxic assets", i titoli tossici, che una decina di anni fa identificarono la crisi dei subprime negli Stati Uniti.

Oggi, l'applicazione figurata più comune è quella legata al movimento "MeToo" (toxic masculinity, toxic relationship, toxic culture) che ha "messo al centro dell'attenzione la mascolinità tossica"; più in generale, la parola viene usata in politica in riferimento "alla retorica, ai programmi elettorali, alle agende e alle eredità dei leader e dei governi di tutto il mondo". 




Ecco alcuni esempi dell'uso italiano della parola "tossico" su Twitter.







Per saperne di più:
 “Tossico” è la parola dell’anno. E non è una buona notizia (AGI)
Techlash e altre parole 'tossiche' del 2018 (Blog di Licia Corbolante)

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