Il termine era già stato introdotto lo scorso 5 aprile quando le agenzie di stampa internazionali riportarono l'intenzione dello stesso Tusk - secondo quanto fatto trapelare da un alto funzionario UE - di proporre la flextension, l'estensione flessibile della Brexit di un anno. Una controproposta rispetto alle richieste dell'allora Premier inglese Theresa May che, alla vigilia di un vertice UE straordinario, avrebbe voluto uno slittamento della data di divorzio al 30 giugno dopo che era stata inizialmente prevista (e disattesa) la scadenza del 29 marzo.
Il neologismo è ormai presente anche su diversi Dizionari. Il Collins Dictionary ne dà questa definizione:
flexible extension: an extension of up to a year for the Brexit process, if required
Ieri, i 27 Stati membri dell'UE hanno accolto la richiesta del Regno Unito di rinviare al 31 gennaio 2020 la Brexit, la "flextension". Si tratta dell'ultima proroga flessibile che consente a Londra di poter lasciare l'Unione anche prima di tale scadenza nel caso in cui il Parlamento britannico dovesse approvare l'accordo negoziato con Bruxelles.
La versione italiana di "flextension", flestensione, è usata oggi dal Corriere della Sera:
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