Vera Gheno: "Il bancomat a Londra? Gli inglesi non capirebbero, è uno pseudoanglicismo"

"Gli pseudoanglicismi sono quei termini che usiamo in italiano, pensando che siano inglesi, e che invece o non lo sono affatto (pur suonando tali), oppure che in inglese hanno un altro significato", spiega Vera Gheno, sociolinguista. 

Un caso tipico di questi tempi è smart working. "E' un termine che da noi è stato usato soprattutto negli ultimi mesi, durante il 'lockdown', con il senso di lavorare da casa, a distanza. Gli inglesi parlano di 'working from home' o 'remote working'. Esiste comunque in inglese smart working ma è molto poco usato ed ha un significato diverso da quello che gli attribuiamo in Italia: si tratta di un tipo di lavoro che fruisce delle nuove tecnologie per rendere l'orario di lavoro in modo molto più elastico". 

Ma sono moltissimi gli pseudoanglicismi ormai entrati nell'uso comune qui da noi, Vera Gheno li elenca nell'articolo pubblicato sul sito di Zanichelli. Qualche esempio? Il bancomat: "Probabilmente nasce come contrazione di banca automatica, è uno pseudoanglicismo piuttosto recente, del 1983, e noi lo usiamo sia per la tessera che per lo sportello. In inglese, invece, lo sportello è l'ATM mentre la carta è la cash card o debit card".

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