Liguori: "La pandemia ha influito sulla comunicazione dei brand. Immuni? Non l'avrei chiamata così"


"La pandemia sicuramente ha influenzato le strategie di comunicazione, basti pensare a quanti spot televisivi sono nati abbastanza velocemente anche mentre eravamo in isolamento: dai Ministeri in poi, alcuni brand si sono dotati di una comunicazione un po' più etica, più ampia e molto meno legata al prodotto, dal 'forza italiani' al 'ce la facciamo', creando un nuovo stile di comunicazione". Lo spiega Linda Liguori, esperta di brand naming e autrice del libro "Nome & Naming - Scegliere il nome giusto per ogni cosa", pubblicato da Zanichelli. 

"L'app Immuni? Non l'avrei chiamata così - rivela Linda Liguori - Innanzitutto, perchè dice una cosa diversa da quel che vorrebbbe fare e fa l'app: non è che immunizza, serve per il tracciamento. E poi immuntà è una parola difficile, sporcata dal linguaggio politico. Si poteva scegliere un nome più emozionale, capace di parlare in prima persona, che convicesse le persone a scaricarla. Ad esempio, "Ce l'hai", ce lo ricordiamo il gioco? E' buffo, con apostrofo o senza apostrofo, ma va subito al punto e ti induce a sentirti chiedere 'ce l'hai o no tu l'app'?"

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