"I temi, i compiti in classe, i riassunti, gli appunti degli adolescenti ma anche degli studenti universitari sono assai meno leggibili rispetto a quelli di qualche decennio fa. Ma non è un invito a scrivere come si scriveva un tempo. E' un invito a usare una capacità del cervello umano", spiega Rosario Coluccia, professore emerito di linguistica italiana dell'Università di Salerno e Accademico della Crusca.
Lo scrivere a mano non è certo un fatto estetico, ma è un processo che coinvolge, ad esempio, la capacità di apprendimento, di elaborare un pensiero, di esprimersi correttamente nella nostra lingua. "Scrivendo a mano e non usando esclusivamente tablet e pc, alleno la mente a riflettere su cosa sto facendo, ragiono, rifletto, mi sforzo di essere chiaro e invito alla maggiore comprensione. I neurologi ce lo hanno spiegato molto bene, ma anche diverse ricerche lo testimoniano: un opportuno allenamento alla scrittura migliora la nostra capacità cerebrale".
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