Guiglia: "Vaccine-day? Siamo alla comicità. Troppi anglismi, iniziamo eliminando question time"


"Vaccine-day? Siamo ormai alla comicità, il completamento del ridicolo", commenta così Federico Guiglia, giornalista e scrittore, a proprosito dell'uso di una espressione inglese per annunciare il giorno di inizio delle vaccinazioni contro il COVID-19. 

"Andate sul traduttore di Google e inserite la parola 'cashback': in tutte le lingue neolatine la parola viene tradotta nella propria lingua, solo da noi all'inglese cashback corrisponde anche in italiano cashback". Un eccesso di anglicismi dovuto a cosa? "Ci sono una insieme di ragioni: moda, complesso di inferiorità, sudditanza culturale, provincialismo. Il fatto è che l'inglese non viene usato da poliglotti ma da chi neppure conosce l'inglese e con il ricorso all'anglicismo si pavoneggia invece di saperlo usare. Sbagliando spesso anche la sua pronuncia". 

In un articolo uscito sul Messaggero lo scorso 8 dicembre, Federico Guiglia esorta le istituzioni ad alzare la voce. "Facciamo un esempio: nel Parlamento italiano non si dovrebbe più dire 'question time' ma l'ora delle domande, il tempo delle domande. E' sufficiente che un capogruppo di una qualsiasi forza politica ponga la questione alla conferenza dei capigruppo e da domani questa oscenità comica del 'question time', unico parlamento del mondo che usa questa espressione, diventi l'ora delle domande o una analoga espressione italiana. Ognuno del proprio ambito dovrebbe mobilitarsi dal punto di vista culturale e intellettuale per riscoprire la bellezza della meravigliosa lingua italiana".

Commenti