Valeria Della Valle: "Per il 2021, mi affido a Dante: infuturiamoci per immegliarci!"


A cavallo del vecchio e nuovo anno, diventa quasi un gioco cercare di interpretare i dodici mesi passati attraverso i neologismi. Per il 2020, le nuove parole arrivano soprattutto dalla pandemia che stiamo ancora vivendo. "Ne scelgo una un po' scherzosa per alleggerire la tensione che ci circonda - ci racconta la linguista Valeria Della Valle - E' una parola che abbiamo preso dall'inglese e subito italianizzato: 'covidiota'. E' chi dimostra di essere idiota nei confronti della malattia, in sostanza chi non rispettando le regole mette a rischio la propria salute e quella degli altri". 

I neologismi vengono spesso osteggiati, considerati brutti. "Eppure uno dei grandi inventori di nuove parole è stato Dante Alighieri, cui ricorrono nel 2021 i 700 anni dalla sua morte. Molti suoi neologismi sono entrati ormai nell'uso comune. Penso a squadernare, inurbarsi, trasumanare. Ne scelgo altri due, divertenti: immegliarsi e infuturarsi. Ecco, proiettandoci nel 2021, forse ci dobbiamo infuturare tutti quanti augurandoci un anno migliore del precedente". 

Valeria, cosa ti auguri per il 2021 dal punto di vista linguistico? "Vorrei che tutti usassero una lingua meno violenta. E non parlo delle parolacce, ma di quelle parole che colpiscono gli altri, soprattutto le donne, come vere e proprie armi. Attenuiamo questa brutta abitudine che spesso facciamo per essere più spiritosi, ma che non dovremmo mai trasmettere ai nostri figli e nipoti".

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