Arcangeli: Il linguaggio 'pop' di Giorgia Meloni tra espressività romanesca, tecnicismi e neologismi
"Un elemento distintivo in termini linguistici che ha contribuito al successo di Giorgia Meloni? La capacità che ha di tenere il filo del discorso. Ho esaminato centinaia e centinaia di video, non ha equivalenti nella Seconda Repubblica", così Massimo Arcangeli, docente di Linguistica italiana all'Università di Cagliari e autore di un libro "Il Melonario" (Castelvecchi) in cui esamina il linguaggio di Giorgia Meloni.
Un linguaggio, scrive Arcangeli nel libro, che unisce un'espressività romanesca speziata di qualche vocabolo che non ti aspetti con un certo numero di 'rarismi' e neologismi più o meno improvvisati. In apertura, Arcangeli si sofferma anche su Berlusconi, "inventore di quella che ho definito la promocrazia, ha creato il linguaggio della neopolitica".
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