Tanaturismo

È un fenomeno di tendenza sempre più diffuso che negli anni 90 uno studioso inglese, Tony Seaton, definì tanaturismo, neologismo ispirato alla personificazione greca della morte, Thànatos o Tànato. 

Torna in primo piano dopo il successo della serie tv dedicata al disastro nucleare di Chernobyl che avrebbe fatto esplodere nel mondo anglosassone il turismo verso quella meta.

Ne parla Renzo Rosso, docente di Costruzioni idrauliche e marittime e Idrologia a Milano, sul Fatto Quotidiano

"C'è il viaggio - scrive Rosso - per vedere davvero la morte in faccia, dove si eseguono ancora pene capitali pubbliche; e questo è tanaturismo vero e proprio, con una tradizione che risale al Medioevo. Più sovente c’è chi va a rendere omaggio ai luoghi dove la morte è passata, lasciandovi il segno di una eredità saliente, come Auschwitz". 

Ma si tratta di un fenomeno non certo nuovo. "Già nel 700 Pompei – la città distrutta dall'eruzione vesuviana del 79 a.C. – diventò una importante meta turistica (...) Ma il fenomeno del tanaturismo fu isolato e studiato solo negli anni 90 del secolo scorso, per comprendere l'ossessione dei milioni di americani – e non solo – che gironzolavano nei luoghi dove il presidente John F. Kennedy era stato assassinato".

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