L'influenza spagnola oggi avrebbe altro nome

(articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano)
Anche i nomi delle malattie devono i rispettare dei criteri politically correct. Le linee guida le hanno stabilite l'Organizzazione mondiale della sanità e la Fao, l'Organizzazione delle Nazioni unite che si occupa della fame nel mondo e che ha sede a Roma.

I criteri sono molto semplici, bisogna evitare nomi che caratterizzino la malattia con luoghi specifici, ma sono "proibiti" anche nomi di animali o nomi propri di persona.

Gli esempi di denominazioni che oggi sarebbero proibite nella scheda di Oms e Fao sono sciagure del passato: 

  • Mers, sindrome respiratoria mediorientale: un coronavirus individuato nel 2012 in Arabia Saudita. Al 31 maggio 2015 l'Oms ha registrato 1180 casi umani di infezione, 483 decessi e mortalità del 40%. 
  • L'influenza spagnola, tra il 1918 e il 1920 uccise centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.  
  • La febbre della Rift Valley (una fossa tettonica che si estende tra la Siria e Mozambico) è stata identificata per la prima volta in Kenya nel 1931: colpisce soprattutto gli animali ma può anche infettare gli uomini causando una malattia anche grave. La stragrande maggioranza delle infezioni umane deriva da contatto diretto o indiretto con sangue o organi di animali infetti. Nel 2015 è stata registrata una diffusione tra Arabia Saudita e Yemen.  
  • La malattia di Lyme è trasmessa dalle zecche: molto rara è stata registrata per la prima volta a Lyme, cittadina del Connecticut negli Stati Uniti.  
  • La febbre emorragica Congo-Crimea, anche questa trasmessa dalle zecche: nel 1969 si scoprì che il patogeno che causò la febbre emorragica in Crimea nel 1944 era lo stesso virus che colpì un bambino in Congo nel 1956.  
  • L'encefalite giapponese:gli esseri umani vengono infettati dalla puntura di una zanzara. Il primo caso documentato è nel 1871 in Giappone.

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